Scuola e Privacy - Diffondono circolare con nomi di studenti (disabili): dirigente e tre docenti sotto accusa.

07.01.2020

di Federico Perelli

Adottare una circolare che riporta elenco o elenchi di nominativi di alunni disabili, viola la normativa sulla privacy e deve essere sanzionata. Una dirigente scolastica, unitamente ad altri tre docenti, hanno pubblicato sul portale istituzionale dell'istituto di papartenenza un documento (trattavasi di una circolare) che doveva essere riservato alle famiglie degli studenti disabli. Il Garante per la privacy, a seguito di opportuna segnalazione, ha multato lo stesso istituto con sanzione amministrativa pari ad € 20.000,00, individuando nella condotta della dirigente una grave violazione della disciplina sulla riservatezza degli alunni disabili.

La sanzione è stata saldata dall'istituto. La Corte dei Conti ha in seguito sentenziato (Sent. n. 246/2019) che la sanzione ricade, in quanto danno erariale, sullo stesso dirigente scolastico che si è reso protagonista dei fatti. Il giudice contabile ha ridotto poi la sanzione a carico del dirigente in € 7.500,00.

In sede di giudizio è stato individuato quale unico responsabile il dirigente, il quale ha l'obbligo di verificare le circolari, al loro correttezza e la loro leggittimità, nonchè ha il potere/dovere di monitorare come venga diffusa, ed eventualmente impedire che ne venga fatto un utilizzo improprio.

Non sono stati ritenuti responsabili, invece, i tre docenti implicati nella vicenda, tutti appartenenti all'istituto. Il primo aveva predisposto il documento, sottoscritto dal dirigente, e poi sottoposto allo stesso dirigente e ad altri colleghi; il terzo si era occupato della pubblicazione on-line. Il tutto, ovviamente (e dovutamente) su indicazione e sotto la supervisione del dirigente scolastico responsabile, poi sanzionato.

Venuti meno gli obblighi normativi in materia di trattamento dati a tutela dei diritti della persona - in tal caso addirittura trattasi di minori - il dirigente ha causato con la sua condotta illegittima l'applicazione di una sanzione amministrativa da parte del Garante nei confronti dell'istituto, così da concrettizarsi un danno alle casse dell'Istituto scolastico: è infatti pacifico sostenere che il pagamento di somme con denaro pubblico causato da imperizie, violazioni o inosservanza degli obblighi di legge, costituisce un aggravio di spesa a casse pubbliche, sottraendo finanze all'attuazione degli scopi istituzionali.

Pertanto, la Corte dei Conti ha condannato il dirigente scolastico al pagamento, in favore dell'Istituto, della somma di € 7.500,00.