COVID19, SPORT, ATLETI E "RETURN TO PLAY" - L'IDONEITÀ SPORTIVA IN CASO DI INFEZIONE

19.01.2021

L'infezione da Sars-COV-2 è una patologia talmente nuova che ogni evidenza scientifica subisce inevitabilmente e frequentemente continue variazioni ed evoluzioni. Abbiamo appurato che l'infezione può essere contratta in maniera asintomatica, nella stragrande maggioranza dei casi è proprio così, o può causare quadri clinici complessi, sino a comportare la morte dell'individuo. Per quanto concerne le valutazioni su atleti vittime del contagio e poi guariti diviene necessario secondo FMSI - Federazione Medico Sportiva Italiana - valutare ogni possibile scenario e conseguenza dell'infezione sugli organi e sugli apparati, tenendo conto anche di ogni effetto post-convalescenza. L'atleta, osserva FMSI, deve essere oggetto di accurato esame obiettivo "alla ricerca di segni e/o sintomi che possano essere indicativi di un possibile coinvolgimento di specifici organi e/o apparati". L'attenzione deve essere accurata anche nei casi di atleti che, senza aver manifestato il virus, "abbiano tuttavia sviluppato una sintomatologia suggestiva in un periodo compatibile con la circolazione del virus".

Un protocollo chiaro, il cui scopo è quello di prevenire gli effetti del virus ed ogni eventuale situazione che possa essere dannosa all'atleta che abbia contratto o presumibilmente contratto l'infezione da COVID19.

(pagina in aggiornamento)