Adeguamento al GDPR per il popolo delle "partita Iva": un NO al fai da te.

29.11.2019

Una premessa: oggi parliamo di GDPR, cercando di farlo in maniera semplice e comprensibile, senza voler dare lezioni di diritto (i luoghi reputati sono altrove) e nell'intento di dare un sincero consiglio a tutti coloro che ci leggono.

Nella quotidianità, abbiamo incontrato fin troppe volte clienti privati, associazioni, aziende, addirittura affermati professionisti, che sostenevano (impropriamente) di non trattare dati. Ciò significa che ad oggi purtroppo il GDPR, la sua dinamica ed importanza sono ancora troppo ignorate. Talvolta è addirittura del tutto sconosciuto e appare come l'ennesimo "mostro", frutto di una burocrazia che attanaglia e complica la vita del privato e delle imprese.

C'è chi non ha fatto niente, chi ha scaricato qualcosa da internet, per poi rinchiudere il tutto in un cassetto, e c'è anche chi, pensando di risolvere la questione adeguamento obbligatorio, ha scaricato da internet vari modelli di informative e raccolta del consenso: in definitiva, una grande confusione.

Sconsigliamo vivamente di agire in questa modalità "fai da te".

Il GDPR prevede la tenuta di appositi registri (trattamenti e asset), sulla base dei quali vengono redatte le apposite informative ed i documenti con i quali si ottengono i consensi al trattamento. Esistono anche specifiche nomine da fare, queste sulla base di un "Organigramma" che spesso non esiste.

E c'è anche molto altro, ma meglio soprassedere.

"Adeguarsi al GDPR per una partita Iva non vuol dire copiare un'informativa privacy: la messa a norma comporta infatti la creazione di documenti e procedure nonché l'implementazione di sistemi informatici. Anche per partite Iva e ditte individuali, è sconsigliabile procedere in modalità fai da te" (dal "Agenda Digitale")

Sul tema consigliamo la lettura dell'interessante articolo consultabile su "Agenda Digitale". (https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/partite-iva-e-privacy-tutti-gli-adempimenti-per-adeguarsi-al-gdpr/)

Un articolo davvero ben fatto. Buona lettura.